La Mente di Dio
La Cosmologia ha stabilito di recente che l’energia totale dell’Universo ha valore nullo. (Cfr. Gian Francesco Giudice, Prima del Big Bang, Rizzoli 2023.) In altri termini, un contributo brobdingnagiano di energia positiva, sotto forma di particelle elementari, sarebbe compensato da un contributo gargantuesco di energia negativa sotto forma di tensione gravitazionale, immagazzinata nelle fibre stesse del tessuto spaziale.
Riavvolgendo il tempo, osserviamo la riduzione progressiva di ambedue i contributi fino alla scomparsa di entrambi, ovvero alla scomparsa sia delle particelle che dello stesso spazio in cui queste si muovono. È chiaro però che questo stato iniziale di “nulla” debba contenere quantomeno una certa dose di “informazione”. È vero che l’apparizione di certe forze piuttosto di altre avviene in relazione alla forma nella quale si sviluppa più o meno casualmente lo spazio, e soprattutto alle simmetrie che essa manifesta. Ciononostante il “nulla” iniziale deve quantomeno contenere la struttura matematica che relaziona le simmetrie con le forze. Ciò implica a sua volta la possibilità di trasferire una certa informazione basilare anche in assenza di energia. Adottando la terminologia suggerita da Paramhansa Yogananda (Autobiografia di uno Yogi, Ananda 2018) chiameremo il più piccolo pacchetto di tale informazione a-energetica “vitatrone”.
Ragioniamo adesso sul modello teorico fornito dalla Teoria del Campo di Ordinamento (Arrangement Field Theory – AFT). L’universo è costituito da innumerevoli “grani” (immaginiamo dei puntini, dei bottoni o delle minuscole bilie) connessi l’uno all’altro da delle “stringhe”. Per ogni coppia di grani esiste una stringa, ovvero ogni grano è connesso con tutti gli altri grani. Ad ogni grano è associato infine un valore di “volume”, mentre ad ogni stringa corrisponde un valore di “probabilità”, ovvero la probabilità che una qualunque misura od osservazione percepisca i due grani agli estremi della stringa come “uno accanto all’altro”.
Al principio tutti i valori di volume sono nulli e tutte le probabilità sono nulle. In altre parole, la struttura è puramente astratta e lo spazio non esiste. Al progredire del tempo assistiamo tuttavia ad una crescita più o meno casuale dei valori succitati, alimentati dall’energia negativa. Mentre i grani assumono un volume, ovvero occupano spazio, le stringhe si tendono e diventano dei veri e propri ponti che permettono il passaggio di energia tra i due grani con cui si connettono. In questo modo, avendo per ogni grano un volume e per ogni coppia di grani una relazione posizionale, viene in essere uno spazio dotato di volume (fornito dai grani) e di forma (determinata da chi è accanto a chi, ovvero da quali stringhe sono state tese). In base a quante e quali stringhe sono state tese, possiamo inoltre stabilire il numero di dimensioni dello spazio. L’osservazione quotidiana rivela che (a meno di dimensioni microscopiche chiuse su sé stesse) le dimensioni dello spazio percepito sono tre: larghezza, altezza e profondità. Sulle stringhe tese infine si sviluppano delle vibrazioni alimentate dall’energia positiva (la quale compensa l’energia negativa insita nel volume dei grani e nella tensione delle stringhe). Queste vibrazioni sono ovviamente le particelle.
Al principio, non essendovi differenziazione dell’ambiente in cui si muovono e non possedendo essi energia (trovandosi quindi allo Zero-Termico), i vitatroni debbono avere comportamento coordinato e costituire una sorta di Tutto armonico, ciò che in meccanica quantistica viene definito Condensato di Bose-Einstein. Poiché i vitatroni sono per definizione i contenitori della struttura matematica dell’universo in nuce, essi contengono evidentemente anche i principi della meccanica quantistica e sono i primi a rispettarli. Nel Condensato di Vitatroni è facilmente ravvisabile la Coscienza Primordiale, ovvero la Mente di Dio.
Al crescere della differenziazione, i vitatroni tendono presumibilmente a legarsi con la materia ordinaria, acquisendone i limiti. Ed occorre attendere la crescita in complessità delle strutture materiali e il conseguente sviluppo di connessioni (sinapsi) affinché i vitatroni possano di nuovo costituire dei Condensati (ovvero delle Coscienze). Stavolta però abbiamo a che fare con “stringhe” materiali (assoni e dendriti) che connettono solo un numero limitato di “grani” materiali (neuroni), facendo sì che in luogo di una sola Coscienza Cosmica emergano svariate Coscienze Individuali.
Notiamo tuttavia che l’inclusione di un vitatrone entro una particella non è mai definitiva. Gli elettroni che si muovono in assoni e dendriti vengono sparsi in tutto il corpo dal sistema nervoso degli organismi biologici per poi disperdersi a terra o nell’aria. E a fine percorso il vitatrone abbandona evidentemente il suo veicolo. Similmente, ogni cellula del nostro corpo decade e viene sostituita da una nuova cellula costruita con nuovi atomi che appartenevano prima ai nostri alimenti. È vero che la maggior parte dei neuroni nasce e muore con noi; tuttavia si è scoperto che, pur essendo i neuroni incapaci di riprodursi, il nostro sistema immunitario è comunque capace di produrre nuovi neuroni inviando un segnale di conversione (mediato dalla serotonina) alle cellule staminali presenti nel midollo osseo, nel tessuto adiposo e nel sangue. Così vengono rimpiazzati i neuroni fuori uso. (Abbattendo la produzione di serotonina, lo stress della vita moderna nella società occidentale è un inibitore del processo, favorendo la progressione di processi degenerativi tipo Alzheimer.)
Ciò che a noi interessa qui, è che la sostituzione dei neuroni e lo scambio di elettroni con l’ambiente esterno implica che i vitatroni non sono del tutto intrappolati nella materia. Come al principio dell’Universo, un vitatrone libero può percorrere qualunque stringa; in altre parole, dal punto di vista del vitatrone, per andare da qui alla Galassia di Andromeda, non esiste soltanto la strada ordinaria, che i nostri laboratori misurano in 2,5 milioni di anni luce, ma esiste anche una via “sotterranea” lungo la quale un qualsiasi pulviscolo di Andromeda si trova accanto al neurone in cui il vitatrone riposava fino a poco prima. È quel che accade in particolari Stati di Coscienza Non-Ordinari, quali sono inducibili mediante ipnosi, assunzione di sostanze psicotrope, meditazione profonda o respirazione olotropica. Stanislav Grof (Il Gioco Cosmico della Mente, Red 2000), nel suo lavoro di psichiatra all’Esalen Institute di Big Sur, California, è stato testimone di migliaia di esperienze di pazienti la cui coscienza in seguito all’assunzione di sostanze psicotrope si trasferiva in realtà lontane nel tempo e nello spazio.
E in effetti qui si parla anche di tempo, perché il modello teorico dell’Arrangement Field Theory prevede che una connessione elementare tra due grani esista non solo quando questi abitano sullo stesso foglio temporale, ma anche quando essi sembrerebbero separati dagli eoni dell’eternità. Così non solo un vitatrone potrebbe saltare dal mio neurone oggi ad Andromeda oggi, ma anche dal mio neurone oggi ad Andromeda fra un milione di anni, o dal mio neurone oggi al neurone di un T-Rex 67 milioni di anni fa. O addirittura alla Coscienza Primordiale prima del Big Bang.