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Razzi & Petardi

Sabato 21 gennaio 1995, entro il piccolo universo della scuola media di Mussolente (VI), la classe 1a A distribuiva il primo numero del giornaletto Razzi & Petardi, qualcosa per la quale ci aveva ispirato probabilmente la serie adolescenziale Bayside School. Diversamente da quanto accadeva lì, nel nostro caso non vi era alcun tipo di appoggio o coordinamento da parte degli insegnanti. Semplicemente noi decidevamo cosa scrivere, noi componevamo le pagine (a mano con penna, forbici e colla), quindi facevamo fotocopie e infine le distribuivamo in cortile durante l’intervallo.

Vendevamo lo stesso numero in formato A4 a 500 lire, e nei formati A5 (mini) ed A3 (maxi) a 600 lire. Eravamo io, Enrico, Matteo, Silvia, Zuela, Cristian e Giorgio (sperando di non aver dimenticato nessuno). Ovviamente avveniva tutto a norma di legge con emissione di scontrino (sigh).

Vi chiederete perché ricordi questa simpatica iniziativa in un sito dedicato alla crescita personale. La ragione è che vorrei mostrare cosa si poteva fare quando la creatività non veniva oscurata dai social-media e dai videogiochi-3D. Non che si possa considerare Razzi & Petardi un’opera d’arte, ma certamente costituiva un’espressione dei nostri mondi interiori, ed apriva le porte ad iniziative più complesse che sarebbero venute con la maturità intellettuale. Così facendo la nostra energia aveva trovato uno sfogo sano, e nessuno si sognava di mettere in piedi una baby-gang.

Se vi interessano le emozioni di quegli anni, credo di averle descritte opportunamente e in maniera simile tanto in Samsara che in Un’Iniziazione Durata Trent’Anni. Quando scrissi Samsara il ricordo era peraltro ancora vivo, considerato che lo conclusi nel 1999.

Ad ogni modo, dei soldi raccolti dalla vendita del giornale, la metà venne donata all’UNICEF … merito della professoressa Favero che ci aveva smosso con una lettura sulle difficili condizioni dei bambini nei Paesi poveri … L’altra metà venne dilapidata da Enrico sui videogiochi del patronato. Non ci fu tuttavia una reale polemica, in quanto i costi di stampa erano tutti a carico di suo papà che usava la fotocopiatrice per lavoro.

Negli stessi anni girava anche una compilation di canzoni demenziali scritte, arrangiate e interpretate dagli stessi Cristian ed Enrico, passata alla storia come Da-A Compilation. Sarebbe interessante se qualcuno ne facesse comparire una copia. In quest’epoca di pazzi potrebbe diventare una HIT.

Qui sotto potete intanto scaricare gli unici tre numeri del giornaletto sopravvissuti (che io sappia).

Razzi & Petardi, a.s. 1994-1995
11 febbraio 1995 18 febbraio 1995 25 febbraio 1995
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